martedì, marzo 14, 2006

TEATROGRAFIA




L'attività del Laboratorio Teatrale Thiaosos - settore più avanzato dell'ARSenale delle Arti - affianca alla messa in scena di drammi antichi forme di lettura dramatizzata di classici della letteratura italiana, come la Commedia di Dante Alighieri e testi delle Sacre Scritture.










L'aspetto tematico fondante il lavoro del Laboratorio si è concentrato sullo studio di nuove linee interpretative e drammaturgiche della tragedia greca. Su questo orizzonte di ricerca l'idea del "calssico" ha assunto forti valenze di modernità che si propongono come chiavi di comprensione del presente.

MIASMA _ 2003

ANTIGONE_2004

Antigone
Teatro Bonci – Cesena (20 ottobre 2004)
Frammenti per una messa in scena

Compianto funebre di una donna.
Buio sulla scena. Un gruppo di uomini e donne guarda verso l’alto. Una tenue luce percorre un drappo. Si intravedono, percorse dalla luce, le lettere

N
O
M
O
S (appena illuminate).

"Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono andate dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, dal mondo com’egli l’ha dentro! Crediamo d’intenderci; non ci intendiamo mai!" (Pirandello)

Brusio degli uomini delle donne. Luce tenue. Due donne staccano il drappo e coprono un cadavere. Un cerchio di terra. Antigone danza. Antigone abbraccia un cadavere. Antigone danza e ama in un cerchio di terra, l’elemento spaziale che connota il suo mondo. Antigone trascina e depone il cadavere nella terra.

"C’è un luogo presso Tebe, detto Syrma Antigones perché lei, quando capì che, nonostante i suoi sforzi, non riusciva a sollevare il corpo di Polinice, pensò di trascinarlo: e lo trascinò fino al rogo ardente di Eteocle e lo gettò tra le fiamme" (Pausania)

Antigone è immersa nella terra come il fratello che lei ha sepolto e dove lei sarà sepolta. La terra è anche l’elemento che nella scena delimita lo spazio di Antigone e sottolinea il suo isolamento e la sua diversità. Antigone e il suo amore per la morte e nello spazio della morte trasferisce tutto il suo affetto.

Luce su un trono. Sul trono una forma solida, dura come una statua di pietra. Creonte, il potere, è scoperto in tutta la sua rigidità. Creonte si scuote di dosso la polvere.

I will show you fear in a handful of dust
(vi mostrerò la paura in un pugno di polvere)
(Eliot)

Creonte parla agli uomini e alle donne di Tebe. Il NOMOS di Creonte è inciso su pietra e mostrato al pubblico. La pietra è deposta al centro sul proscenio, al centro: sopra la pietra le lettere NOMOS.
Questa pietra, la stessa pietra, sarà la lastra tombale che coprirà la tomba del fratello.

Il tiranno

L’uomo, mostruosamente grande quando sottomette la natura, diventa un grande mostro quando sottomette gli uomini, suoi simili (B. Brecht)

Il padre e il figlio

"Bastava la tua corposità a opprimermi (…) Alla Tua superiorità fisica faceva riscontro quella spirituale. Tu ti eri innalzato con le Tue sole forze, di conseguenza avevi una fiducia illimitata in te stesso (…) La Tua sicurezza era così grande che potevi anche essere incoerente e tuttavia non cessavi di avere ragione (…) Acquistasti ai miei occhi un alone misterioso, come tutti i tiranni, il cui diritto si fonda sulla loro persona, non sul pensiero. " (Kafka)

Eros/eris

Antigone canta: canto funebre e/o canto di nozze. Un velo nuziale avvolgerà Antigone. Un cappio avvolgerà il collo di Antigone. L’amore spinge alla lotta, fino alla morte.

"In sei delle tragedie superstiti (…) l’eroe si trova di fronte a una scelta tra la rovina possibile (o sicura) e un compromesso che, se lo accettasse, tradirebbe il concetto che egli ha di se stesso, dei suoi diritti e doveri. L’eroe decide contro il compromesso, e questa decisione viene poi oppugnata, dal consiglio degli amici, con le minacce, addirittura con la forza. Ma l’eroe rifiuta di cedere; egli rimane fedele a se stesso, alla sua physis, quella ‘natura’ che ha ereditato dai genitori e che costituisce la sua identità. Da questa risoluzione deriva la tensione drammatica di tutte e sei le tragedie: dalla risoluzione di Aiace di morire piuttosto che sottomettersi, dall’incrollabile fedeltà di Antigone al fratello morto, da quella di Elettra a suo padre (…)In ciascun dramma l’eroe è assoggettato a pressioni da ogni lato (…) Antigone deve affrontare la fraterna insistenza di Ismene, le minacce di Creonte, la violenta disapprovazione del coro, l’imprigionamento in una tomba e la mancanza di qualunque segno di approvazione da parte di quegli dèi di cui è paladina." (Knox)


pathei mathos
attraverso la sofferenza la comprensione



Laboratorio Teatrale Thiasos

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