giovedì, aprile 26, 2012

SPARAGMOI/LACERAZIONI a Siena

Serata di beneficenza martedì 8 Maggio 2012 alle 21.00 al Teatro dei Rozzi di Siena.
Evento organizzato dall'associazione culturale Il Liceone.

Vi aspettiamo!

giovedì, aprile 19, 2012

LA COGNIZIONE DI CHI RIMANE A TERRA - note di regia

per un romanzo montaliano

La partitura testuale del presente lavoro scandisce traiettorie spazio- temporali del romanzo esistenziale montaliano. Montale, come ogni umana creatura è Adulescens, Vir e Senex. Ogni fase della vita vede un’apparizione epifanica femminile.

Lo stesso spazio scenico si propone, nella sua scabra essenzialità, come possibile ricostruzione della vicenda biografica di Montale, anche attraverso la significante presenza dei correlativi oggettivi tesi a fissare ipotesi allegoriche dei momenti fondamentali della crescita dell’uomo e del poeta.

La scoperta che nessuna Verità può più garantire un significato della vita, che nessuna identità è salda e ancorata ad orizzonti di senso predeterminati spinge a lottare in modo arduo proprio nella ricerca di quel senso che ricomponga, almeno in parte, l’animo informe.

La poesia, dunque, risulta essere flebile canto, spezzato in ritmi franti che si percepiscono in distratti disaccordi con un Natura Matrigna che, nel suo abbraccio, mai garantisce sinestetiche fusioni e vitalistici rinnovamenti. È caduta per sempre l’aureola dalla testa dell’uomo-poeta e la sua presenza sul palcoscenico della vita è simboleggiata da una triplice fisionomia, molteplice come la figurazione della sua poesia.

La lirica si trasforma in pulsazioni di attimi di vita vera, in rapidi passaggi di tempo strappati alla dura consapevolezza della crescita che avviene sotto il segno iniziatico del rifiuto del mare. L’approdo doloroso sulla terra risulta essere l’unico orizzonte possibile di abitazione dell’età matura quando il destino è ridotto a meccanicismo che trasforma l’uomo da individuo a automa.

In una terra-vita devastata, e desolata, a picco sul mare e poi rappresa nel chiuso di città, è ancora possibile la ricerca della speranza attraverso miracoli laici che improvvisi si svelano al soggetto: sono gli stati di grazia, il kairòs che nutre la poesia, giallo-dorate cromature, fuolgori di luce, principia individuationis delle donne anelate e amate, e i loro talismani.

Le evocative epifanie delle figure femminili sono l’equivalente di specchi e lenti, schermi coi quali il poeta può osservare e comprendere meglio la propria identità o difenderla dall’accecamento degli specchi ustori del male che hanno il loro posto nello spazio esterno della Terra e di una Storia sempre più sconvolta ed aggressiva nei confronti della libertà di pensiero dell’individuo.

La scena è dimidiata fin dalla comparsa dell’uomo in coppie oppositive: terra/mare, interno/esterno, miracolo laico/tregenda del vivere, e ripete la stessa inevitabile traiettoria fino all’infera notte del poeta-prigioniero, quando lo spazio si ribalta nell’estrema epifania che invera definitivamente la vita e sublima l’incubo in sogno dell’attesa di imprevisti arcani, sola speranza per l’uomo che, nel male di vivere, non rinuncia all’amore, alla pietà e al cammino contro corrente.

C.C.-A.B.

mercoledì, aprile 18, 2012

LA COGNIZIONE DI CHI RIMANE A TERRA / reliquie di poesia montaliana

mercoledì 23 maggio 2012, h 21.00
Teatro dei Varii
Colle di Val d'Elsa (SI)

con:
Martino Montomoli
Emanuele Glave
Filippo Basetti
Flavia Del Seta
Cristina Castellini
Chiara Fusi

partitura testo:
Cristina Castellini

luci e audio:
Alessandro Antichi
Francesco Galgani

aiuto regia:
Giacomo Benelli

regia:
Alessandro Biotti

domenica, aprile 15, 2012

SPARAGMOI / LACERAZIONI a Siena


Presto sul blog e sulla nostra pagina facebook ulteriori informazioni.

martedì, aprile 10, 2012

reliquia # 4

Ti guardiamo noi, della razza
di chi rimane a terra.

(da Ossi di seppia, 1925)

reliquia # 3

Con te anch'io m'affaccio alla voce
che irrompe nell'alba, all'enorme
presenza dei morti;
(da La bufera e altro, 1957)

reliquia # 2


dove seppellirò l'oro che porto,
dove la brace che in me stride se,
lasciandomi, ti volgi dalle scale?
(da La bufera e altro, 1961)

reliquia # 1


Schiude la tua icona
il fondo luminoso. Fuori piove.

(da Le Occasioni, 1951)

La cognizione di chi rimane a terra


Ecco un piccolo estratto dalle note di regia dello spettacolo in preparazione: La cognizione di chi rimane a terra: reliquie di poesia montaliana.

Presto, sia sul blog che sulla nostra pagina facebook, maggiori informazioni su luoghi e date.


Lo spazio scenico si configura come una ricerca sperimentale di una possibile ricostruzione di una vicenda biografica ed esistenziale di Montale, attraverso l’uso dei correlativi oggettivi della sua poesia che risulta essere l’allegoria di momenti fondamentali della crescita dell’uomo e del poeta.

La scoperta che nessuna Verità può più garantire un significato della vita, che nessuna identità è salda ed ancorata ad orizzonti di senso predeterminati spinge a lottare in modo arduo per trovare quel senso che ricomponga in parte l’animo informe. La poesia risulta essere dunque un flebile canto, spesso dal ritmo franto che si avverte in disaccordo con una Natura Matrigna che non garantisce sinestetiche fusioni e rinnovamenti vitalistici nel suo abbraccio.

La rievocazione delle figure femminili è l’equivalente della costruzione di specchi e lenti: con essi il poeta può osservare, comprendere meglio la propria identità oppure difenderla dai tentativi di accecamento di specchi ustori del male situati nello spazio esterno della Terra e di una Storia sempre più sconvolta ed aggressiva nei confronti della libertà di pensiero dell’individuo.