martedì, aprile 10, 2012

La cognizione di chi rimane a terra


Ecco un piccolo estratto dalle note di regia dello spettacolo in preparazione: La cognizione di chi rimane a terra: reliquie di poesia montaliana.

Presto, sia sul blog che sulla nostra pagina facebook, maggiori informazioni su luoghi e date.


Lo spazio scenico si configura come una ricerca sperimentale di una possibile ricostruzione di una vicenda biografica ed esistenziale di Montale, attraverso l’uso dei correlativi oggettivi della sua poesia che risulta essere l’allegoria di momenti fondamentali della crescita dell’uomo e del poeta.

La scoperta che nessuna Verità può più garantire un significato della vita, che nessuna identità è salda ed ancorata ad orizzonti di senso predeterminati spinge a lottare in modo arduo per trovare quel senso che ricomponga in parte l’animo informe. La poesia risulta essere dunque un flebile canto, spesso dal ritmo franto che si avverte in disaccordo con una Natura Matrigna che non garantisce sinestetiche fusioni e rinnovamenti vitalistici nel suo abbraccio.

La rievocazione delle figure femminili è l’equivalente della costruzione di specchi e lenti: con essi il poeta può osservare, comprendere meglio la propria identità oppure difenderla dai tentativi di accecamento di specchi ustori del male situati nello spazio esterno della Terra e di una Storia sempre più sconvolta ed aggressiva nei confronti della libertà di pensiero dell’individuo.

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